Il Senato verso la bocciatura dell’emendamento sul terzo mandato per i sindaci e presidenti delle Regioni

Poche speranze per il terzo mandato per i circa 800 sindaci di città con popolazione superiore ai 15 mila abitanti e per i presidenti di Regione.
Giovedì prossimo è previsto il voto in Senato sull’emendamento alla legge sull’election day proposto dalla Lega, mirato a consentire un terzo mandato per Luca Zaia come presidente del Veneto: una modifica che è stata oggetto di accese discussioni e controversie, considerata indispensabile dalla Lega per evitare che nel 2025 la presidenza del Veneto cadesse nelle mani di Fratelli d’Italia. Tuttavia, nonostante gli sforzi del partito di Matteo Salvini, la maggioranza parlamentare potrebbe bocciare la proposta, e non è esclusa la possibilità che lo stesso leader leghista prima di giovedì ritiri l’emendamento.

Questa decisione ha suscitato reazioni contrastanti non solo nel centrodestra, che ha garantito unione di intenti, e ma anche all’interno del Partito Democratico, diviso anche su questo punto.

In queste ore, sono in corso riunioni della direzione del PD, intenta a preparare il congresso del Partito Socialista Europeo di prossimi 1 e 2 marzo, nel corso delle quali la segretaria Elly Schlein prende tempo e cerca di compattare il suo gruppo per evitare ulteriori spaccature, anche alla luce del documento elaborato da una trentina di amministratori locali che chiedevano appunto l’eliminazione del tetto dei due mandati.

Insomma, un dibattito serrato su ogni fronte politico, che inevitabilmente avrà conseguenze sociali in un contesto politico sempre più frammentato e dove sarà importante per i partiti trovare un equilibrio tra le proprie ambizioni di potere e la responsabilità verso il bene comune.
Le risposte attese nelle prossime ore.

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