Conflitto in Medio-Oriente, e la Russia che fa?

I rapporti tra Netanyahu e Putin sono stati sempre proficui ma, alle vote, un po ambigui. Quando è scoppiata la guerra in Ucraina Netanyahu è stato sempre molto cauto, soprattutto ad inviare aiuti all’esercito ucraino. Al contrario, il Presidente ucraino, dopo il 7 Ottobre, ha sostenuto Israele pubblicamente ed anche in maniera molto decisa. Controversa invece è stata la posizione di ricevere una delegazione di Hamas a Mosca, ma la paura di Putin di avere un espansione del conflitto nel Caucaso lo terrorizza.

Per Putin il conflitto Israele – Hamas è un ottimo modo di sviare l’attenzione, soprattutto per gli aiuti dell’Occidente. Preoccupazione che affligge Zelensky, che in più di un’occasione, ma soprattutto negli ultimi giorni, ha parlato del rischio che “la crisi di Gaza possa far perdere di vista la guerra in Ucraina”.

Per la voce del regime Russo invece, Dmitry Steshin, sul suo canale russkij tarantas, non dovrebbe esserci nessuna goccia di pietà o simpatia per gli israeliani, persino per gli “ex” cittadini russi, definiti “traslocatori”

Si tratta comunque di alleanze abbastanza logiche per la posizione di Putin, sia per il recupero di tutta l’eredità sovietica, inclusi i rapporti tradizionali con il mondo arabo in chiave anti-israeliana e anti-americana, sia per fini tattici della guerra contro l’Ucraina. Non a caso Volodymyr Zelensky ha avvertito l’Europa dell’imminente formazione di un nuovo “asse” a Mosca: “I nemici della libertà sono molto interessati ad aprire un nuovo fronte contro il mondo libero”. Durante un anno e mezzo, il Cremlino aveva davvero intenzione di esplorare un secondo fronte. Tuttavia, a livello mediatico, la guerra in Ucraina è già scomparsa dalle cronache internazionali.

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