Pieno sostegno e vicinanza alle maestranze della CallMat Matera, l’azienda che fornisce il servizio di assistenza a clienti TIM.
L’ha manifestata il presidente della Provincia di Matera, Piero Marrese, che ha ricevuto una delegazione dell’Ugl di Matera, guidata dal segretario provinciale, Pino Giordano.
“E’ assolutamente prioritario – ha evidenziato Marrese – scongiurare il rischio esubero per circa 418 unità lavorative del sito di Matera. Un rischio determinato dall’annunciata riduzione dei volumi che, progressivamente, arriverà all’80% dell’attuale commessa a dicembre dell’anno in corso.
Tenuto conto che la società di call center si è già adoperata per la richiesta di cassa integrazione in deroga, non c’è più tempo da perdere: il ministero convochi urgentemente un tavolo, così come richiesto anche dall’Ugl Matera, anche per verificare quanto sta accadendo negli appalti customer care e porre in essere un’azione volta a superare le criticità denunciate dalla CallMat”.
A causa di questa situazione, infine, l’Ugl ha già dichiarato lo stato di agitazione e proclamato per il 18 marzo uno sciopero di 8 ore.
L’Ugl, da parte sua, ha ribadito a Marrese che, “la questione è divenuta oramai critica, l’azienda ha evidenziato una riduzione dei volumi a partire da subito delle attività legate al servizio di assistenza clienti TIM, per arrivare al 80% entro dicembre 2024. Tutto questo potrebbe determinare notevoli esuberi sui 418 complessivamente operanti nel sito produttivo di Matera entro la fine dell’anno, considerato che il piano di decalage annunciato da Tim è stato confermato. E’ un vero dramma sociale e occupazionale, quello che rischia di avvenire, è il motivo per cui scaturisce l’urgenza di mettere a conoscenza tutti, dalla necessità che la riduzione della commessa Tim sta mettendo in crisi la società di call center che si è già adoperata per la richiesta di cassa integrazione in deroga. È concreto il rischio di vedere nei prossimi mesi famiglie lucane fare i conti con situazioni di ristrettezza economica e di povertà ritrovandosi di fronte allo spettro della Cigs e del licenziamento, con figli a carico e mutui da pagare e non è tollerabile – dichiarano dall’Ugl Matera – : per questa ragione riteniamo opportuno portare questa vertenza a discuterne con tutti, anche con il Prefetto, il Sindaco e il Presidente della Regione Basilicata per coinvolgere, costringere Tim a sedersi al tavolo chiedendo l’intervento del Governo nazionale per monitorare quanto sta accadendo applicando un’azione volta a superare le criticità denunciate dall’azienda CallMat e dall’Ugl Matera. Va garantita l’integrità e la continuità della commessa TIM e il conseguente utilizzo di tutto il personale finora coinvolto dall’azienda CallMat la quale rappresenta una delle più grandi aziende di servizi che ha dato respiro a centinaia di famiglie. Si terrà anche domani, venerdì 15 marzo sempre a Matera, nella sede della Regione Basilicata, l’incontro per la vertenza tra le organizzazioni sindacali e l’assessore regionale alle Attività Produttive, Michele Casino. Ribadiremo all’esponente regionale, forte e chiaro che, grande è la preoccupazione per il futuro della sede materana con la sciagurata politica del committente, che in maniera del tutto ingiustificata ha messo in atto una riduzione lineare dei volumi di traffico sulla nostra azienda materana che ne cura il servizio clienti, rischiando di determinare pesanti esuberi. L’Ugl prendendo atto con preoccupazione delle intenzioni aziendali e stigmatizzando il comportamento industriale di TIM, ha proclamato unitariamente alle altre sigle sindacali il 18 marzo, lo sciopero di settore di tutto l’indotto dei call center TIM dove per quell’occasione si terrà anche un sit in presso la Prefettura di Matera. A Marrese – continua la delegazione Ugl – chiediamo di sostenerci per la sua competenza Istituzionale facendo pressione nel coinvolgimento dei ministeri e della committenza ribadendo che, quanto si sta verificando presso la CallMat, è la conseguenza diretta del pericoloso smembramento industriale della più importante azienda del comparto delle telecomunicazioni: TIM e il suo gruppo dirigente comprendano e si ravvedano circa la proposta di ridurre i volumi di affidamento alla società sul territorio immotivato ed ingiustificabile, potrebbe incidere sui livelli occupazionali che se portato a termine danneggerebbe il tessuto economico e sociale di Matera e della sua provincia. Come Sindacato – conclude l’Ugl – faremo di tutto affinché il presidio di Matera sia assolutamente salvaguardato contrastando la scelta aziendale di ritirarsi di fatto dal territorio. E’ quanto mai necessario stare insieme tutti, senza schieramenti politici o tessere sindacali, unità delle forze politico-istituzionali-sindacali, al di fuori di ogni restrizione partitica, per salvare il futuro della CallMat e delle 418 famiglie che vivono a lavorano nel call center di Matera”.